
A Melbourne, come nel mondo, tutto si è fermato a causa dello scoppio della pandemia di Covid-19. Ma dall’Italia, uno dei paesi più coinvolti in questo momento, giungono buone notizie sul fronte dell'emergenza Coronavirus: la Ferrari è pronta a ripartire. La data per il ritorno in azienda dei suoi dipendenti è fissata per il 14 Aprile 2020, sempre che sia garantita la continuità della catena di fornitura.
"Tutte le attività aziendali che possono essere svolte attraverso il lavoro agile continueranno regolarmente come è stato fatto nelle scorse settimane. La Società continuerà a farsi carico dei giorni di assenza di coloro che non possono avvantaggiarsi di tale soluzione".
Ovviamente c'è grande incertezza per via dell’oggettiva imprevedibilità dell'emergenza Covid-19 ma la Ferrari guarda avanti e lancia un segnale di ottimismo. D'altra parte era stata la stessa casa di Maranello a tentare di resistere in un primo momento, per poi decidere di chiudere i reparti. Sempre nell'ottica della serenità del gruppo di lavoro, prima ancora della necessità di assicurare il benessere e la salute dei suoi dipendenti.
"Siamo molto impegnati, insieme agli altri team principal, a Liberty Media, alla FIA e agli organizzatori per trovare una soluzione. Abbiamo dato loro carta bianca per mettere in piedi al più presto un calendario, decidendo di eliminare le prove libere del venerdì e di andare in pista solo il sabato e la domenica. Magari di fare dei Gran Premi avvicinati ad Agosto. Dobbiamo essere pronti, disponibili e positivi. In questo momento ci vuole flessibilità e collaborazione".
Dichiara sabato 28 Marzo 2020 il team principal della Ferrari, Mattia Binotto, che come tutti gli italiani è chiuso in casa per evitare il contagio.
"È fondamentale non uscire. Sono a casa da quando sono tornato dall'Australia, insieme a mai moglie e i miei figli. La giornata comincia alle otto del mattino, faccio una riunione in collegamento con i miei collaboratori, ma a ora di pranzo e cena sono insieme alla famiglia".
Mattia Binotto è sempre in contatto con Sebastian Vettel e Charles Leclerc, i due piloti della Ferrari.
"Li sento quasi quotidianamente. Sono entrambi a casa e si stanno allenando per rimanere in forma. Charles dice di somigliare sempre più a Hulk".
Su quanto accaduto a Melbourne, con la positività del meccanico della McLaren, Binotto rivela:
"È stata una notte con tante discussioni, ma come Ferrari la nostra intenzione era quella di non correre. Noi non avremmo partecipato anche se fosse stato deciso diversamente, perché per Ferrari la sicurezza e la salute vengono prima di tutto e così siamo arrivati dopo tante ore a quella decisione. Abbiamo fatto tornare a casa Charles e Sebastian con il primo volo possibile. Con la cancellazione delle gare è stato giusto posticipare il cambio dei regolamenti al 2022, perché dovevamo pensare anche ai team più piccoli che hanno meno risorse e in questo momento non stanno incassando".
Il numero uno del team di Maranello, quindi, conferma che anche mantenendo le stesse regole ci saranno delle novità sulle monoposto del prossimo anno, e parla dei suoi piloti.

"Ci sarà spazio per uno sviluppo aerodinamico e anche per quei piccoli che in Formula 1 fanno la differenza. Sebastian ha molti più chilometri in gara e quindi una migliore capacità di gestire le gomme, ma anche Charles sta imparando. Alla fine dello scorso anno è stato meno aggressivo ed è bravo a imparare velocemente e non credo che ci sia una differenza di una strategia diversa per questo motivo. Siamo una squadra giovane come quella che vinceva agli inizi degli anni 2000, con gente che ha voglia di migliorare passo dopo passo e diventare una squadra solida e vincente".
E sul suo ruolo di team principal, aggiunge:
"È un onore ma anche una responsabilità, per me che sono in Scuderia da quando ho iniziato a lavorare venticinque anni fa. Ho trascorso in questa famiglia metà della mia vita e non ho mai avuto intenzione di lasciarla".
Anche Sebastian Vettel, attraverso i canali social della Ferrari, parla del terribile momento che tutto il mondo sta vivendo a causa della pandemia di Covid-19. Ma fa anche un bilancio della sua carriera, definendosi molto fortunato.
"Non penso di poter dare chissà quali consigli. Semplicemente prendete sul serio la situazione, prendetevi cura di voi stessi e delle altre persone soprattutto di quelle più anziane. Mantenete le distanze, lavatevi le mani. Probabilmente sto dando fin troppi consigli, ma credo che la cosa più importante sia rispettare le altre persone e questo significa tenersi a una distanza di sicurezza dagli altri. Non sottovalutate la situazione, prendete la cosa sul serio e siate responsabili".
Alla domanda su cosa gli piacerebbe fare dopo aver lasciato il mondo delle corse, Vettel risponde:
"Prima di diventare un professionista e iniziare la mia carriera di pilota, al termine della scuola superiore avevo intenzione di andare all'università e studiare ingegneria meccanica, quindi probabilmente è qualcosa che mi piacerebbe fare. Certo, nel frattempo ho sviluppato la passione per tantissimi altri interessi, ma c'è sempre qualcosa che mi affascina nel capire come funzionano le cose".
La Formula 1 è ferma come ogni altro sport al mondo a causa della pandemia di Covid-19, ma in Ferrari c'è tanta voglia di ripartire e tornare magari a regalare qualche gioia ai tifosi. È questo il pensiero di Charles Leclerc che, in attesa di ricominciare, si allena da casa per farsi trovare pronto. Per Leclerc c'è anche il tempo per rispondere alle curiosità dei tifosi, a partire da quelle relative al periodo e alla sua prima stagione a Maranello.
"Per il momento ci stiamo adattando alla situazione che non è ottimale. È passato un anno da quando ho iniziato a guidare la Ferrari e ancora mi risulta difficile crederci. È sempre un onore quando ne indosso la divisa e non vedo l'ora di tornare in pista".
Leclerc, protagonista lo scorso anno di una splendida vittoria a Monza davanti al pubblico di casa, ricorda quanto accanto:
"La situazione era abbastanza tesa: Lewis, anzi Valtteri, era appena dietro di me e poi è arrivato Lewis. Quindi avevo molta pressione, soprattutto essendo a Monza. L'intera settimana era stata improntata a quella vittoria, io e la Ferrari avevamo tutto il Paese con noi, quindi ho sentito molta pressione e sì, ero teso dietro la visiera del mio casco ma l'unica cosa che continuavo a dirmi era di stare calmo e rimanere concentrato su quello che dovevo fare nella monoposto e che era la cosa più importante portare a casa il risultato. E questo è quello che abbiamo fatto".

Poi qualche curiosità, tra cui il suo idolo:
"L'idolo tra i piloti Ferrari per me è stato Michael Schumacher. Ero piccolo quando lui vinceva tanto. Era impressionante e tutte le volte che guardavo la Formula 1 erano ovviamente lui e la Ferrari che seguivo maggiormente. Ma mi sarebbe piaciuto anche correre con Senna e imparare da lui, aveva grande talento ma ha lavorato molto duramente".
Guardandosi indietro, il monegasco assicura che non cambierebbe nulla:
"Ho commesso degli errori ma sono quelli che mi hanno permesso di essere il pilota che sono oggi, ma ho imparato ad avere pazienza. La pazienza è qualcosa di molto importante, ed ho faticato molto ad avere in passato. Ma stando in Ferrari ho imparato che serve. Ovviamente non puoi avere tutto e subito e a volte devi avere un po' di pazienza e imparare dai migliori e quindi da Sebastian e dal team. Le cose hanno bisogno di tempo per sistemarsi, quindi a volte c'è bisogno di aspettare e io ero forse un po' troppo impaziente prima".
Il nuovo Campionato Mondiale di Formula 1 potrebbe partire a Luglio. In tempi di grande incertezza per l'emergenza sanitaria collegata alla pandemia di Covid-19, Mattia Binotto, team principal della Ferrari, prova a porre un obiettivo al circus della Formula 1.
"Nessuno sa veramente quando si ripartirà. Lunedì 13 Aprile 2020 abbiamo incontrato Liberty e FIA, con cui si è discusso sul tema. La Formula 1 sta cercando di organizzare il miglior campionato possibile, magari a partire dall'inizio di luglio, se questo sarà possibile. Al momento non ci sono conferme ma credo che entro la fine di Maggio avremo un quadro più chiaro".
Mattia Binotto ricorda anche che, secondo regolamento, per avere un Campionato Mondiale sono necessarie almeno otto gare, ma tutti stanno cercando di organizzarne di più. Inoltre, il team principal della Ferrari parla di budget, un altro aspetto molto importante per la sopravvivenza della Formula 1:
"L'importante è essere flessibili e da parte nostra faremo tutto ciò che è necessario, fine settimana brevi o doppio Gran Premio. La riduzione dei costi è il primo obiettivo per far sopravvivere ogni singolo team. Ci sono scuderie che sono costruttori, come la Ferrari e altri top team che progettano, sviluppano, omologano e producono ogni singolo componente. Altre invece sono clienti, per cui quando discutiamo di un limite al budget, forse la risposta non è un unico uguale per ogni squadra".